lunedì 4 settembre 2017

RECENSIONE | "Ambrose" di Fabio Carta

Buongiorno lettori! Oggi riprendo in mano tutte le recensioni arretrate (ne vedrete parecchie nei prossimi giorni: sono le letture di luglio/agosto) e comincio con il darvi la mia opinione su Ambrose, romanzo di Fabio Carta di cui ho già letto e recensito i primi due volumi di Arma Infero (Il Mastro di Forgia e I Cieli di Muareb). Ambrose mi è stato proposto dall'autore e ne sono rimasta soddisfatta!

Ambrose
di Fabio Carta
Ed: Scatole Parlanti - 212 pagine
Brossura: 12.75 euro

Controllore Ausiliario - CA - è uno dei pionieri ad aver sposato la causa della missione Nexus, la frontiera virtuale dove scrivere un nuovo e pacifico capitolo della storia umana. Ma durante la preparazione terapeutica, il suo corpo rimane vittima di danni irreparabili. Logorato dalle metastasi, è costretto a vivere in una speciale tuta eterodiretta da pazzi esaltati, che combattono una guerra in bilico tra realtà e spettacolo. Il suo destino è la morte, mentre un suo gemello elettronico continuerà a simulare la sua esistenza nel ciberspazio. L'infelicità di CA - figlio delle stelle, alieno agli usi terrestri - subisce uno stravolgimento con la comparsa di Ambrose. Un'entità che si presenta come una rosa stillante ambra, una irriverente voce che lo guida verso sviluppi imprevedibili. Come ribellarsi al proprio destino e scoprire cosa si cela realmente dietro i grandi cambiamenti ai quali l'umanità dovrà far fronte.


Molto bello!

La prima cosa che colpisce (colpisce bene e a fondo) è il motivo che sta alla base della storia: la Terra è stata devastata da una guerra mondiale combattuta con armi nucleari, che nell'immaginario dell'autore è la proiezione nel futuro della jihad attualmente in atto: non più attacchi terroristici, bensì una vera guerra su scala mondiale attuata grazie al possesso da parte di gruppi islamici estremisti di un arsenale nucleare. Dico che è una cosa che colpisce perché, diciamocelo, chi di noi allo stato attuale non ha mai preso in considerazione la possibilità di trovarsi in una situazione simile? Tra Kim Jong-un da una parte, Daesh dall'altra e Boko Aram al seguito, chi non ha ancora mai pensato ad una simile eventualità? Trovo che l'idea di una guerra nucleare causata da eventi in atto nel momento in cui leggiamo Ambrose sia una grande trovata: permette al lettore di sentirsi completamente partecipe, perché quello che Carta ci mette davanti è quel che si dice uno "scenario possibile" (magari improbabile, ma possibile. Questo fa paura e ci fa immedesimare nella storia.

Il nostro protagonista è CA, Controllore Ausiliario 209, e discende dagli umani che hanno colonizzato parte del sistema solare. Volendo partecipare alla missione Nexus (vi suona un campanello? L'abbiamo già vista in Arma Infero) per far avanzare la razza umana verso la pace, si sottopone ad una preparazione terapeutica che tuttavia non ha l'esito desiderato: il suo corpo si riempie di metastasi che lo porteranno presto alla morte e per questo è costretto a vivere con il supporto di una tuta robotica. Le sue peripezie non finiscono qui, ma come al solito le mie recensioni tendono a essere più prive di spoiler possibili quindi non aggiungo altro; già così ci sono comunque tutti gli elementi perché il protagonista sia una figura complessa.

Un personaggio simile comporta per tutti gli autori un rischio: la pedanteria. Un personaggio così sfortunato, evidentemente malato ma non solo, rischia di scivolare nel patetico se l'autore non presta attenzione. In questo caso Carta si dimostra un autore molto abile: la vicenda di CA, invece di assumere solo toni foschi e spiacevoli, diventa una storia di grandissimo attaccamento alla vita. A momenti di cupezza (inevitabili e necessari) si alternano momenti più leggeri, da un punto di vista narrativo. Anche quando la situazione per CA peggiora (e credetemi, peggiora parecchio) il suo personaggio invece di crogiolarsi nell'alienazione quasi totale che la sua tuta salvavita comporta, si dimostra in grado di andare oltre la sua situazione. Non molti esseri umani sarebbero in grado di farlo.

Il titolo del romanzo, Ambrose, riprende il nome di un altro personaggio che è poi la chiave della trama. Le comunicazioni tra CA e i terrestri avvengono in modo totalmente virtuale: attraverso avatar o rappresentazioni, non ci sono incontri vis à vis, e la comparsa di Ambrose nella vita di CA si mantiene sui toni equilibristici tra realtà e finzione. Chi è Ambrose? Si tratta di qualcosa di reale o è una proiezione della mente di CA? L'interrogativo è quasi tangibile anche per il lettore, frutto dell'abilità di Carta con le parole. So che non dovrei farlo, ma vi voglio dare un indizio: parliamo di molteplicità. Ma molteplicità di cosa? Leggete il romanzo per scoprirlo, io mi sono espressa fin troppo!

Un'altra cosa che ho amato è che, pur essendo slegato da Arma Infero, Ambrose è costellato da piccoli indizi che portano a credere che si svolga nel medesimo universo narrativo, anche se in un tempo diverso e in un sistema stellare differente. Sono quelle "dolcezze", diciamo così, che mi fanno sempre andare fuori di testa per la gioia. Sembra quasi di tornare a casa propria, o comunque ad un luogo conosciuto.

Il linguaggio è come al solito molto ricercato, ormai è quasi una caratteristica dell'autore, ma allo stesso tempo è molto moderno anche se troppo forbito. Questa è una cosa che avevo già notato in Arma Infero: Carta sotto questo aspetto non si limita a prendere un dito, ma afferra tutto il braccio e attinge a piene mani da un linguaggio e uno stile linguistico che non sono i nostri, che in realtà sono fuori tempo massimo in modo non necessariamente positivo. Qualcosa su cui lavorare, insomma.

Nel complesso ho amato molto questo romanzo: quattro virgolette su cinque, ampiamente meritate.

2 commenti:

  1. ciao, ti ho appena nominata nel liebster award 2017 ecco il link del mio blog: http://laragazzachesinascondedietrounlibro.blogspot.it/ tra un minuto il post sarà online :)

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