Buongiorno lettori! Felice Halloween a tutti voi! Quanti stasera si vestiranno per andare a spaventare i vicini di casa? Io purtroppo quest'anno salto, niente feste per me... mi rifarò a Capodanno con gli interessi!
Ma veniamo a noi! Oggi per festeggiare partecipo al
Domino Letterario del mese di ideato da Clarissa di
Questione di libri e vi propongo la recensione di
The Night Circus di Erin Morgenstern, che ho riletto di recente e che voglio condividere con voi!
The Night Circus
di Erin Morgenstern
Ed: Random UK - 512 pagine
The circus arrives without warning. It is simply there, when yesterday
it was not. Against the grey sky the towering tents are striped black
and white. A sign hanging upon iron gates reads:
Opens at Nightfall
Closes at Dawn
As
dusk shifts to twilight, tiny lights begin to flicker all over the
tents, as though the whole circus is covered in fireflies. When the
tents are aglow, sparkling against the night sky, the sign lights up:
Le Cirque des Rêves
The Circus of Dreams
The gates shudder and unlock, seemingly by their own volition. They swing outward, inviting the crowd inside.
Now the circus is open
Now you may enter
Molto bello!
Con The Night Circus personalmente ho uno stranissimo rapporto. Lo lessi la prima volta quando uscì e non lo amai per niente: trovavo fosse scontato, che si riempisse di belle parole e di immagini potenti senza in realtà avere molta sostanza. Tuttavia già all'epoca ero arrabbiata con me stessa per non averlo apprezzato: riconoscevo le potenzialità e mi infastidiva tantissimo che non mi fosse piaciuto. Ripromettendomi di leggerlo di nuovo, ho colto l'occasione del Domino Letterario e mi ci sono dedicata di nuovo. Questa seconda lettura me lo ha fatto amare moltissimo!
L'elemento magico la fa da padrone. Io adoro la magia e i libri che ne parlano, anche se ultimamente trovo che le storie si somiglino sempre più tra loro. In The Night Circus la magia è completamente diversa da quanto ho visto fino ad ora: si dispiega all'interno del circo, nei diversi tendoni e nelle attrazioni, che quindi regalano una ventata di novità al genere.
L'ambientazione è a sua volta tra le mie preferite: abbastanza legata al genere storico, ma non dipendente da esso, suggerisce scenari steampunk e fiabeschi allo stesso tempo. Mi piace moltissimo, pur facendo parte di un filone narrativo usato e stra usato riesce comunque a risultare nuovo, molto diverso da quanto abbiamo letto fino ad ora. Inoltre per gli amanti del circo vittoriano questo libro è IL libro: ci sono stati momenti, durante la lettura, in cui avrei voluto mollare tutto e entrare anche io nel cast circense di The Night Circus.
Paradossalmente, i protagonisti sono i personaggi meno definiti. Pur avendo come protagonisti indiscussi i due sfidanti Marco e Celia, destinati a una costante gara di magia all'ultimo sangue, The Night Circus è un romanzo abbastanza corale, con numerosi personaggi più o meno approfonditi che tuttavia consentono al lettore di avere innanzitutto un quadro più completo della vicenda e soprattutto di osservare una maggiore veridicità della trama. I personaggi completano e rendono più viva la trama pincipale attraverso sottotrame che si intrecciano tra loro. Un po' come in Harry Potter, danno profondità alla storia rendendola plausibile e vera. Inoltre sono personaggi estremamente affascinanti, che tengono il lettore attaccato alle pagine.
Molto meno interessanti sono, secondo me, gli stessi Celia e Marco. Celia è forse maggiormente intrigante, ma entrambi sono stati caratterizzati in modo insufficiente. Anche per questo non avevo amato il romanzo alla prima lettura: Marco e Celia non hanno alcuna sostanza, sembra quasi che siano un semplice pretesto e che i veri protagonisti della storia siano il circo e le emozioni profonde che è in grado di regalare. I casi sono due: o l'autrice ha fatto un pessimo lavoro con Marco e Celia, non dando loro la giusta profondità, oppure ha fatto un vero colpo da maestro inserendoli nella storia come specchietto per le allodole, quando il vero fulcro è il circo stesso.
Lo stile mi è piaciuto molto: rapido, veloce e allo stesso tempo fiabesco. Non si perde in chiacchiere inutili, ma non lascia indietro le descrizioni quando esse sono necessarie. Molto interessanti in particolare le descrizioni delle varie tende del circo: sono passaggi molto onirici, poco dettagliati e tuttavia estremamente chiari, il lettore capisce al volo di cosa si parla senza che glielo si spieghi in modo troppo approfondito. Come se i luoghi del circo venissero solo accarezzati dalle parole, perché è così che deve essere: un circo dei sogni, che come un sogno non ha contorni definiti pur essendo perfettamente visibile e tangibile nella nostra mente.
Al termine di questa seconda lettura, quando ormai conoscevo il finale e potevo così concentrarmi meglio sui diversi passaggi e sulle scelte narrative, ho apprezzato questo libro molto di più.
Quattro punti su cinque!
Per le altre tappe di questo Domino Letterario, ecco il calendario da seguire!