Buongiorno, lettori! Oggi torniamo alla carica con un'altra recensione: In basso, agli inferi di Alberto Alessi, un romanzo dai toni distopici e libertari. Vediamo insieme i dati principali e poi passiamo alla vera recensione!
In basso, agli inferi
di Alberto Alessi
Ed: Montag - 321 pagine
Brossura: 19.00 euro
Futuro imprecisato. L'Europa vive in pace e prosperità, i popoli seguono
principi di eguaglianza e fratellanza e nulla sembra poter turbare lo
status quo, almeno fino a quando, lungo il confine che la separa
dall'Asia, si verificano rapimenti e attacchi da parte degli eserciti
degli stati asiatici, e a nulla servirà l'intervento degli ambasciatori
europei, rapiti anch'essi. Il protagonista, Chira, si troverà
prigioniero, sepolto in una fossa e solo grazie all'intervento
dell'amico Nilo verrà liberato e, insieme, inizieranno il lungo viaggio
che li condurrà verso le terre libere, in compagnia di altri esiliati
come Madeira e Mekong, attraverso l'Africa (colonia statunitense), gli
USA (potenza incontrastata), all'inseguimento di una libertà agognata,
ma che governi, interessi economici e religioni minacciano di soffocare
senza alcuna speranza.
Molto bello!
Comincio prima di tutto complimentandomi per la suddivisione dei capitoli, mi è piaciuta moltissimo la suddivisione in quattro parti, una per ogni elemento, l'ho trovata ordinata e chiara e questo ci vuole sempre in un romanzo, la confusione non mi piace e mai mi piacerà. Trovo sia stata una scelta vincente e di questo sono contenta.
Un'altra cosa che ho apprezzato è la situazione sociale descritta, ho trovato interessante la questione dei preconcetti religiosi, anche se confesso che è qualcosa che ho già sentito in lungo e in largo. Idem dicasi per quella esasperazione del sistema occidentale, quell'esagerato controllo nella vita dell'individuo verso la quale stiamo procedendo anche nella vita reale: ottimo spunto di riflessione, si capisce bene che Alessi è un uomo che riflette e questo è in assoluto un bene, ma non aggiunge nulla di nuovo. Con ciò, non ho trovato che ci fossero esplicite ripetizioni di elementi già letti altrove, ma è chiaro che l'autore ha attinto a piene mani a quelle che sono le regole di base del genere e che le ha fatte proprie. Se da un lato ciò è estremamente positivo, dall'altro rischia di risultare qualcosa di già visto e il lettore meno deciso e meno interessato potrebbe decidere di lasciar perdere la lettura.
Lo stesso discorso può essere fatto per l'ambito politico. Io non conosco Alessi e non so che tipo di studi abbia fatto, ma una cosa che ho apprezzato moltissimo è stata l'analisi del futuro possibile a partire dal giorno d'oggi, è chiaro che l'autore ha una visione decisa delle situazioni che si dispiegano in questo periodo. Ciò detto, pur avendo apprezzato molto questo aspetto del libro, mi rendo anche conto che il futuro descritto da Alessi è qualcosa che ho già sentito. Come per la questione sociale di cui abbiamo appena parlato, io come lettrice forte ho apprezzato le idee di Alessi, ma volendo osservare il romanzo con un'occhio "ludico" piuttosto che filosofico confesso che avrei voluto vedere qualcosa di maggiormente innovativo.
Ottimo lo stile: accattivante, sufficientemente tendenzioso da spingere il lettore attento a riflettere bene su quanto ha appena letto e sulle possibili realizzazioni di un futuro così macabro, mi ha presa fin dalla prima pagina e su questo non posso che alzare un calice ad Alessi, che ha dimostrato di essere abile con le parole e con l'uso della sintassi d'effetto. Soprattutto avvicinandosi al finale si assiste ad un crescendo emozionale suscitato dalle parole dell'autore che anche in testi di scrittori più navigati manca, perciò su questo punto sono estremamente soddisfatta.
Anche i personaggi mi sono sembrati molto buoni: il comparto di nomi e di provenienze è gestito benissimo, così come le diverse personalità. Pur essendoci un indiscusso protagonista, non è certamente l'unico ad affrontare il percorso che dalle prime pagine lo porterà all'epilogo e ho trovato che Alessi sia riuscito a dare un taglio specifico a ciascun personaggio senza ripetersi e senza confondere la caratterizzazione. Un ottimo lavoro.
Nell'insieme darei a In basso, agli inferi tre virgolette e mezzo, ma come sempre mi piace arrotondare per eccesso e quindi il voto finale è quattro su cinque!
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