Rubrica a cadenza casuale inventata da me in cui propongo
un autore su cui fare un breve focus.
Lettori! Oggi finalmente ritorna sul blog una nuova puntata di Spotlight on..., una delle mie rubriche preferite qui su Reading in the T.A.R.D.I.S.! Oggi parliamo di un autore che ho scoperto un annetto fa per caso e che non ho più abbandonato: Guido Catalano.
Ho conosciuto Catalano e le sue poesie per puro caso: una mia amica mi chiese di accompagnarla a un suo reading ed io accettai senza troppe domande, perché non ero mai stata a un reading di poesie e poteva essere un modo un po' diverso di passare il giovedì sera. "Amore a prima vista" è un parolone che descrive molto bene il mio stato d'animo dopo i primi versi che lesse ad alta voce.
Guido Catalano nasce a Torino nel 1971 e vive ancora lì - non a caso proprio a Torino è dedicata la sua bellissima A Torino non si scherza un cazzo, che trovate qui. Si afferma partendo dal basso e, considerando quanta poca poesia si legga in Italia, ha raggiunto ottimi risultati con i suoi libri. Secondo alcuni critici non lo si dovrebbe considerare un vero poeta, anzi, il mio professore di letteratura italiana in università una volta lo ha definito "tutto meno che un poeta, un po' come i blogger non sono veri giornalisti": io non sono un critico né un prof, quindi chissenefrega che a me piace lo stesso.
Ciò che amo di più di Catalano è la sua capacità di parlare di cose molto vere in tono canzonatorio e al contempo molto serio. So che sembra una contraddizione in termini, ma non è così: Catalano è in grado di far riflettere ridendo, di far divertire con un senso di amaro in bocca - spesso, di far divertire e basta. Ricordo di essere andata a un reading delle sue poesie con il mio compagno, che pur essendo un grande lettore non è un amante della poesia, e all'uscita il suo commento fu "Fichissimo! E io che credevo fosse una cosa tipo Montale". Senza nulla togliere a Montale, Catalano è molto più fresco: è moderno, tratta temi canonici come l'amore, l'amicizia, perfino la religione, ma lo fa in modo vivace e nuovo, uno stile che personalmente apprezzo moltissimo.
(tra l'altro, in questa foto non assomiglia tantissimo a Mark Hamill?
O forse sono solo i miei occhiali che non funzionano)
Un aspetto della sua poetica che apprezzo è il realismo. A tutti piacerebbe che l'amore fosse quello decantato da Keats in Bright Star o in La belle dame sans merci: un amore dal sapore dolcissimo e cavalleresco, ma molto, molto inverosimile. Catalano descrive un amore molto più vero, fatto di quotidianità che per forza di cose trasforma la passione in affinità, senza che una cosa escluda l'altra. Per questo mi piace Catalano, perché una volta letto il verso finale penso sempre "mannaggia quanto è vero!". L'esempio migliore credo che sia Non sono geloso: io posso affermare di non essere affatto una donna gelosa (altrimenti chi se li faceva quasi 5 anni di relazione a distanza?) ma trovo che i versi di questa poesia rispecchino parecchie situazioni della mia vita passata. Se ai tempi del liceo, quando non ero né carne né pesce e portavo l'apparecchio, avessi deciso di tatuarmi in faccia una poesia, sarebbe stata questa.
Un elemento molto apprezzabile della sua poetica è il fatto che utilizzi i versi liberi. Non solo sono molto più fluidi e meno ancorati a tradizioni poetiche ormai passate, che difficilmente rispondono alle richieste del lettore di oggi, ma sono anche molto flessibili e adattissime alla lettura ad alta voce. Non si può dire di conoscere Catalano se non lo si è sentito leggere ad alta voce almeno una volta. Lui trasforma i suoi reading in spettacoli di cabaret, ricorda a tratti i grandi della stand up comedy americana: anche la poesia più seria e crepuscolare diventerebbe divertente (Pascoli levate). Le sue, che sono ironiche anche lette in silenzio, sul foglio di carta stampata, sembrano quasi prendere vita.
Naturalmente non ha scritto solo poesie: D'amore si muore ma io no è un romanzo in prosa che rispetta perfettamente le regole della commedia romantica post-anni 2000 e che al contempo rivisita tali regole, ricordando a tratti alcuni film di Woody Allen e mantenendosi sempre su quella linea ben definita che è la verosimiglianza. Le (dis)avventure amorose del protagonista Giacomo sono quelle del maschio beta letterario: Giacomo è intelligente, ma è anche buffo, un po' impacciato, vagamente disilluso ma pronto a illudersi di nuovo.
Ad oggi Catalano ha pubblicato otto volumi, eccoli qua:
- I cani hanno sempre ragione
- Sono un poeta, cara
- Motosega
- Ti amo ma posso spiegarti
- Piuttosto che morire m'ammazzo
- La donna che si baciava con i lupi
- D'amore si muore ma io no
- Ogni volta che mi baci muore un nazista
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