Buona domenica, lettori! Oggi voglio chiudere la settimana con una recensione di un romanzo molto valido letto di recente su richiesta dell'autrice: Radica, un romanzo fantasy scritto sotto lo pseudonimo misterioso di Lune. Ecco cosa ne penso!
Radica
di Lune
Ed: Genesis Publishing - 384 pagine
Ebook: 3.99 euro - Brossura: 12.60 euro
Vi è una terra immaginaria i cui paesi sono detti Podestati. La morte di
un Podestà, l’elezione del suo successore, la firma di un’importante
convenzione commerciale e l’ombra di una potente e oscura droga fanno da
sfondo all’intera trama e saranno all’origine di intrighi, menzogne,
agguati, furti, rapimenti, scomparse misteriose, inseguimenti
rocamboleschi, ricatti. Una storia corale che, come protagonisti, vede
una donna forte, chiamata a guidare la successione e decisa ad ogni
costo a rispettare un giuramento; una figlia rimasta orfana coinvolta
nei giochi di potere tra mercanti e commercianti; bambini
misteriosamente scomparsi; ribelli in lotta per la loro gente; donne
votate a preservare la vita; un uomo che gli eventi chiameranno a fare i
conti col passato ed esseri, forse mostri, capaci di mutare e farsi
crescere le ali. Benvenuti nei Podestati!
Molto bello!
Mi sono molto entusiasmata per questo romanzo, all'inizio, per una serie di motivazioni. La prima è senza dubbio l'ultima frase della sinossi: quel "benvenuti nei Podestati" mi ha ricordato Into the Badlands e la parte sana del mio cervello per qualche momento si è crogiolata in bei ricordi. In secondo luogo, chiacchierando con l'autrice è saltato fuori che in origine il romanzo avrebbe dovuto svolgersi a Bologna (la mia Bologna *-*) in epoca podestarile (che io AMO). In tre parole: come non leggerlo?
Pur essendosi trasformato in un romanzo che vive e cresce in un mondo fantasy, non ha perso quei toni un po' foschi e "umidi" che io associo alla Bologna bassomedievale. Forse è stata una sensazione dettata dal mio inconscio, dal momento che conoscendo un po' di background in più forse mi sono lasciata trasportare, ma le sensazioni istintive che mi ha suscitato l'ambientazione sono state oltremodo positive. C'è qualcosa di moderno, nel mondo in cui ci porta Lune, che si mescola benissimo con le caratteristiche chiaramente medievaleggianti del fantasy puro. Quando ho letto che nel cielo di questo luogo esistono due lune, la mia mente ha preso un treno sola andata per Skyrim e mi sono sentita pienamente conquistata. Anche la presenza di una differente scansione del calendario è vincente, si richiama ai grandi capostipiti del genere fantasy pur con note nuove.
La trama a mio parere è bene intrecciata. Pur percependo durante la lettura che si tratta di un'autrice "giovane" dal punto di vista letterario, in Radica ci sono già le basi per affermare che Lune ha una grande capacità di creazione. Ci sono due piani narrativi: il primo riguarda Miri, la Reggente, e le vicende strettamente politiche che ruotano intorno a questo personaggio; il secondo ha un POV maggiormente corale e si intreccia intorno alla scomparsa di una giovane donna. L'idea del doppio intreccio è ottima: intanto rende l'idea di un mondo "ampio" pieno di personaggi che hanno a loro volta le loro vite, come d'altronde è anche la vita reale, e inoltre permette al lettore di non annoiarsi mai. Una delle grandi pecche di Eragon, ad esempio, è la monotonia del POV nel primo romanzo: se Eragon per caso ci stesse un po' sulle scatole, come è accaduto a me, saremmo vagamente costretti a sorbirci un POV che non ci fa impazzire. In Radica ciò non avviene e la moltitudine di personaggi rende la trama incalzante e interessante.
Per quel che riguarda gli Aku, vera innovazione nella storia, non sono sicura di quale sia il mio pensiero. Da un lato mi sono piaciuti, la loro presenza era quasi necessaria in un mondo che dopotutto prevede la presenza di creature dalle capacità o dall'aspetto "diverso". Dall'altro lato però penso che ci voglia ancora qualche spiegazione in più: essendo questo il primo volume di una serie, sono sicura che Lune saprà soddisfare la mia curiosità!
Infine qualche parola sullo stile: incalzante e piacevole. Lune usa un modo di esprimersi che "svecchia": pur richiamandosi nelle descrizioni a quella che è la tradizione di questo genere letterario, usa un linguaggio moderno e vivace, che rende la lettura molto scorrevole e soprattutto immediata.
In conclusione, quattro cuoricini su cinque! Non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli di questa serie! Vivamente consigliato agli amanti del genere fantasy, anche se non lo raccomanderei ai neofiti.
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