Buondì, lettrici e lettori! Com'è andata la vostra settimana? Io ho concluso la lettura di un romanzo molto piacevole, Dorian e la leggenda di Atlantide di Demetrio Verbaro, edito da PubGold.
Dorian e la leggenda di Atlantide
di Demetrio Verbaro
Ed: PubGold - 184 pagine
Atene 399 a.C. Il filosofo Socrate è stato condannato a morte. Il suo
ultimo desiderio, esaudito, è quello di trascorrere la notte prima
dell'esecuzione insieme all'amico e discepolo Platone. Prima di morire
vuole confessargli un segreto che ha tenuto nascosto per tutta la vita,
custodendolo gelosamente.
"Quale segreto, maestro?".
"La leggenda di
Atlantide!". L'indomani Socrate morì con l'anima purificata, sereno. Ma
perché era così importante tramandare quella storia? Cosa era successo
di così terribile e sconvolgente in quell'isola prima che s'inabissasse
per sempre sul fondo dell'oceano?
Molto bello!
Personalmente ho un rapporto molto complicato con la storia greca. Non voglio scendere nei dettagli, mi limito a citare un esame universitario atroce e attacchi di panico. Dico questo perché trovo sia importante dire che questo romanzo per me è stato una mezza conquista, dal momento che sono ormai due anni che non voglio più sentir parlare di Grecia antica (non ho mai più nemmeno guardato Hercules, il che la dice lunga). Quando l'autore mi ha proposto la segnalazione e poi la recensione del suo romanzo, però, ho accettato senza problemi perché sia la copertina sia la sinossi mi hanno suscitato molta curiosità.
Di questo libro ho apprezzato molto l'ambientazione: a partire dal mito raccontato da Socrate, Verbaro sviluppa una trama fantasy ma anche storica (diciamo ucronica) tutta nuova. Sebbene si avvertano contaminazioni da altri racconti, come la vicenda del Minotauro, Verbaro riesce comunque a rendere unico il suo romanzo. Sembra scontato, ma la verità è che proporre nuovi contenuti quando l'argomento è già stato trattato ampiamente in precedenza non è mestiere per tutti. La capacità di rinnovare è senza dubbio ciò che più mi ha catturata della narrazione.
I personaggi, sebbene partano da un topos letterario molto usato, sono ben sviluppati. Il protagonista naturalmente è Dorian, il giovane figlio di un pescatore che presta il suo nome al titolo. Dorian si innamora della sua sorellastra, Daphne, della quale anche Tesibio, il sovrano, si è invaghito. Per proteggere Daphne, Dorian entra nel Knesa, la scuola per guerrieri. Come dicevo prima, pur partendo da presupposti già usati, Verbaro crea una vicenda nuova, in cui mescola storia e fantasia in modo sapiente, inserendo in un contesto sociale greco una storia decisamente fantasy.
Ci sono state anche cose che non ho apprezzato. L'uso del grassetto in un romanzo è secondo me piuttosto fuori luogo, ma in Dorian e la leggenda di Atlantide viene utilizzato in aggiunta al corsivo per enfatizzare certi concetti. Inoltre, consiglio una revisione dei segni di interpunzione: il romanzo è ben scritto, lo stile fluido anche se forse un po' favolistico in un testo per adulti, perciò consiglio una semplice revisione per eliminare le piccole sviste in vista di una eventuale seconda edizione.
Nel complesso voglio dare al romanzo quattro cuoricini su cinque, perché si tratta di un racconto molto piacevole, di media durata, che intrattiene e a tratti appassiona il lettore. Verbaro ha talento: come ho detto, non conosco l'autore all'infuori di questo romanzo, ma mi ha colpita positivamente. Tuttavia c'è ancora spazio per molti miglioramenti nello stile di scrittura.
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