mercoledì 3 maggio 2017

Spotlight on... #2 - Orhan Pamuk

Rubrica a cadenza casuale inventata da me in cui propongo
un autore su cui fare un breve focus.

Ciao a tutti, lettrici e lettori! Bentornati e bentrovati! In questo mercoledì di inizio maggio voglio presentarvi il secondo appuntamento con Spotlight on... dandovi qualche informazione su un autore che di recente è entrato nella mia top ten: Orhan Pamuk.

Ho conosciuto Pamuk al liceo: la nostra prof di letteratura inglese ci diede un brano tratto da The museum of innocence (in italiano: Il museo dell'innocenza) da leggere per una comprensione del testo. Devo confessare che non mi innamorai subito del suo stile, c'era qualcosa in quel testo che mi sembrava mortalmente noioso. Nel frattempo passarono tre anni e mi iscrissi all'università, dove conobbi una ragazza (ciao Anna!) il cui fidanzato è nato e cresciuto ad Ankara e adora Pamuk. Me ne parlò talmente bene che decisi di dargli un'occasione.
Non mi sono ancora pentita della mia decisione.
Pamuk, con questa sua aria da catechista allegro e compagnone, è una tra le più brillanti menti con cui sia mai entrata in contatto. I suoi romanzi sono carichi di energia, di potenza, ma anche di grande dolcezza e capacità di comprensione. Il suo primo romanzo, Il signor Cevdet e i suoi figli, attraversa tre generazioni ed è una saga familiare: già questo suo romanzo di esordio vale tanto oro quanto pesa.

Pamuk nasce nel 1952 ad Istambul; la sua famiglia è benestante e il giovane Pamuk frequenta il liceo americano Robert College. In seguito si iscrive all'università, ma la abbandona dopo tre anni per dedicarsi completamente alla letteratura. Si laurea in seguito, nel 1977, in Giornalismo. Divorziato e con una figlia, Pamuk è visiting scholar negli Stati Uniti fino al 1988 e premio Nobel per la letteratura nel 2006.
Pamuk, che fin da Neve (2002) si occupa anche di temi politici nei suoi scritti, viene incriminato nel 2005 per aver dichiarato come "genocidi" i massacri ai danni degli armeni e dei curdi (Prima Guerra Mondiale): il governo turco proibisce di definire tali eventi come "genocidi" e Pamuk viene processato per vilipendio all'identità nazionale. In seguito la causa viene sospesa, ma non senza conseguenze. Nel 2007 viene minacciato di morte da uno degli attentatori di Hrant Dink, giornalista armeno ucciso per le strade di Istanbul nello stesso anno; a seguito di questo evento, Pamuk fa la spola tra Turchia e Stati Uniti.
Ho intenzione di rileggere i romanzi che già conosco e di approfondire quelli che non ho mai letto. In particolare, sono molto curiosa di leggere Istanbul, un saggio autobiografico in cui la vera protagonista è la malinconia, lo hüzün, che secondo Pamuk affligge da ormai un secolo gli abitanti di questa città, da molti definita "il crocevia del mondo" ed ora in netta decadenza rispetto alle glorie passate. In Istanbul c'è tutto Pamuk.

Il suo ultimo romanzo, La donna dai capelli rossi, è uscito da poche settimane per Einaudi.


6 commenti:

  1. Non ho mai letto nulla di Pamuk, ma se mi chiedi il motivo ti direi che non lo so! Forse non mi è capitato nulla di suo tra le mani nel momento giusto, ma il romanzo di esordio e Istambul mi ispirano parecchio: le saghe familiari sono tra le mie letture preferite, e la Turchia è un paese che mi ha sempre affascinato (politica contemporanea a parte). Segno tutto nella mia agendina, grazie per averne parlato!!

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    1. Sono d'accordo con te su tutta la linea! Per caso conosci Elif Shafak? Anche lei scrive romanzi ambientati quasi del tutto in Turchia, molti parlano di emancipazione femminile! Se per caso non la conoscessi te la consiglio molto <3

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    2. Dovrei avere di suo "il palazzo delle pulci" , comprato al mercatino e ancora mai letto :(

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    3. "Il palazzo delle pulci" è stupendo *-* è un genere che deve piacere, ma se piace è dolcemente malinconico e molto realistico allo stesso tempo!

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  2. Shame on me and shame on my cow, non avevo mai sentito parlare di questo scrittore. Nonostante il premio Nobel e nonostante, da quello che ho capito, sia molto conosciuto. Grazie per avermi fatto imparare qualcosa di nuovo! :')

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    1. Questa citazione è potente *-*
      Mah il fatto di essere conosciuto non è sempre garanzia di qualità, in questo caso però secondo me Pamuk si merita i premi che ha ricevuto! Se mai dovessi leggere un suo libro fammi sapere cosa ne pensi <3

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