giovedì 21 settembre 2017

RECENSIONE | "L'insana improvvisazione di Elia Vettorel" di Anemone Ledger

Buongiorno lettori! Oggi delizio di nuovo con una delle mie recensioni arretrate e questa volta vi voglio parlare di un romanzo che su Instagram ha spopolato: L'insana improvvisazione di Elia Vettorel, della giovanissima Anemone Ledger. Prima di cominciare, vediamo insieme qualche informazione:


L'insana improvvisazione di Elia Vettorel
di Anemone Ledger
Ed: Ermes 168 pagine
Ebook3.99 euro - Brossura: 15.00 euro

Improvvisazioni negative accompagnano tutta la fiaba nera di Elia Vettorel, dai suoi primi anni in orfanotrofio fino alla morbosa attenzione nei confronti di sua madre, al delirio completo, alla perdita di se stesso. La collezione di quadri inquietanti raffiguranti bambini uccisi in modi brutali, l’adrenalina nel compiere atti immondi, la derisione per il suo aspetto e la cicatrice sulla guancia, vero e proprio squarcio nell’abisso infernale e sconnesso della sua anima; come non poteva, Elia Vettorel, compiere un atto insano?

Buono, non male

Come faccio spesso, comincio con il parlare della copertina: deliziosamente inquietante, mi ha ricordato alcune immagini letterarie del mio amato Neil Gaiman. Inoltre io amo molto le tonalità del grigio (mica lo avevate capito dalla palette del mio blog?), perciò la copertina di questo romanzo mi ha immediatamente conquistata.

Ora, invece, passiamo al mio giudizio sul romanzo vero e proprio. Devo cominciare con un doveroso commento, che non è affatto una critica, ma un semplice dato di fatto: l'autrice è giovane e si sente. Non sto dicendo che non sia brava, anzi si riconoscono le potenzialità, ma come se c'è una cosa di cui sono sicura è che non si finisce mai di migliorare e di imparare. Anemone Ledger è brava, ma si percepisce che si tratta di un'autrice giovane, dove per "giovane" non parlo dell'età ma dell'esperienza come scrittrice. Ripeto, non si tratta di una critica, ma si avverte lo spazio per un miglioramento, per una maggiore presa di coscienza di se stessa come autrice professionista.

Ciò detto, L'insana improvvisazione di Elia Vettorel è un buon romanzo di esordio.

La trama è buona: abbiamo un bambino abbandonato, poco amato e preso in giro dai coetanei, che ripone tutte le sue aspettative in una figura materna che non sarà mai in grado di gestirne l'affidamento. Certo, qualche passaggio ha suscitato in me dei dubbi (ad esempio, non so quanto tutto ciò sia verosimile da un punto di vista legale), ma se dobbiamo prenderla come una fiaba oscura così sia.

Il personaggio di Elia, il protagonista, non mi ha fatta fare salti di gioia, questo devo ammetterlo, ma è possibile che sia perché di solito tendo a non amare i personaggi di questo tipo. In generale non mi ci ritrovo, quindi non posso dire che sia mal costruito: semplicemente non è nelle mie corde. In compenso, il personaggio che ho preferito è senza dubbio Aurora, la madre di Elia: è presente tra le righe anche quando non è attiva, la ritroviamo pagina dopo pagina come un'angosciante presenza sulla spalla. Lei è il vero spettro del romanzo, molto più del padre e del suo agghiacciante hobby, e lo è perché è verosimile: Aurora è una figura possibile, che volendo potrebbe abitare nel civico accanto al nostro, e il pensiero che una donna simile possa crescere un bambino mette più ansia della presenza delle mamme pancine del Signor Distruggere.

In generale, pur non essendo questo il mio genere preferito, ho trovato piacevole la lettura di questo romanzo. Come dicevo all'inizio sono certa che Anemone Ledger possa, con il tempo, darci molto di più, ecco perché non voglio dare un punteggio pieno a L'insana improvvisazione di Elia Vettorel, ciononostante sono molto curiosa di sapere cosa vorrà regalarci l'autrice in futuro: Anemone Ledger ha buone basi e potenzialità e questo romanzo d'esordio ne è la prova!

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