sabato 10 marzo 2018

RECENSIONE | "Aletheia" di Pietro Martinetti

Buongiorno lettori! Questo marzo, tra neve, tesi di laurea e finale di stagione di Sherlock, mi ha vista lontana dal blog per alcuni giorni, ma oggi sono tornata per proporvi la mia recensione di Aletheia, di Pietro Martinetti edito da CSA Editrice. Vediamo insieme i dati e poi passiamo alla recensione!

 
 
Aletheia
di Pietro Martinetti
Ed: CSA Editrice - 278 pagine
Brossura: 14.90 euro
 
Thriller onirico a sfondo fantascientifico, in cui i protagonisti devono sopportare il peso delle scelte dei loro genitori e subirne le conseguenze. I personaggi si muovono in un mondo simile al nostro, ma in qualche modo differente, proprio come accade nei sogni, dove le loro azioni e le loro decisioni li porteranno a comprendere nel profondo cosa significa conoscere e accettare le molteplici sfaccettature di ciò che viene definito verità.
 
Molto bello!
 
La prima cosa che colpisce di questo libro è la copertina. Sarà che io amo molto le immagini di cieli stellati, dello spazio profondo e vuoto che vuoto in realtà non è affatto viste le migliaia di luci che lo riempiono... fatto sta che ho apprezzato molto la copertina di Aletheia, faccio i miei complimenti a chi ha curato il progetto grafico perché ha fatto un'ottimo lavoro.

Siamo in un testo corale, in cui le vite di più persone si incontrano e si scontrano in una serie di eventi che sono al limite della realtà - nel senso letterale del termine. Per tutto il romanzo ci si trova in una condizione di "confusione", nel senso che tutto si basa sulla labile distinzione tra sogno e realtà. In tutto il corpo narrativo il lettore si trova davanti alla necessità di indagare la dimensione onirica, cosa che emerge grandemente attraverso le descrizioni volutamente (almeno credo) indefinite, luoghi che potrebbero o non potrebbero esistere allo stesso tempo, il che in un certo senso lascia fin quasi alla fine nel dubbio: sto leggendo qualcosa di reale oppure qualcosa di immaginifico? Questo crea nella mente del lettore una necessità di andare avanti pagina dopo pagina, il che, oltre ad essere un ottimo escamotage da un punto di vista editoriale, è anche un perfetto modo di mettersi in contatto direttamente con il lettore, di stabilire con lui una connessione in cui ciò che entrambi desiderano è scoprire il finale.

I personaggi sono buoni: non posso dire ottimi, però sono davvero molto buoni. Da quanto so dell'autore, questo è il suo secondo romanzo; non ho avuto il piacere di leggere il primo, quindi non posso dire se c'è stato un miglioramento oppure no, posso solo giudicare il testo isolato e ho apprezzato abbastanza le scelte di caratterizzazione riguardo i personaggi. Ciascuno di loro ha il proprio passato con cui fare i conti, un passato che spesso e volentieri non riguarda solamente loro bensì anche altre persone. Un po' come nella realtà, in cui i rapporti interpersonali si intrecciano in modo talvolta curioso, talvolta inatteso. Qui abbiamo una serie di persone molto differenti tra loro, ciascuna con i propri demoni e le proprie peculiarità, e una serie di rapporti ad albero tra loro molto intricati. Più che dai personaggi stessi, sono rimasta molto colpita proprio da queste relazioni tra loro. Nello specifico è Aletea ad emergere maggiormente, è la vera protagonista, con un complesso e profondo rapporto nei confronti di un padre da tempo scomparso.

Lo stile è a sua volta molto buono. In parte anche per quel che dicevo prima riguardo il tenere il lettore attaccato, lo stile di Martinetti è chiaramente quello di chi ha affrontato molte letture e ha saputo imparare da ciò che ha letto, visto e ascoltato. Lineare, costante in tutto il romanzo e quindi senza sbalzi, l'autore sa dosare molto bene le parole, sa scegliere accuratamente le immagini narrative e le specifiche espressioni che sono via via più adatte ai diversi momenti nel corso della storia. Sono pienamente soddisfatta.

In breve: quattro punti su cinque. Sono rimasta molto contenta, nonostante abbia dovuto a un certo punto ricominciare la lettura per via di alcuni impegni che mi hanno costretta a un'interruzione non c'è stato alcun momento di noia, il libro è letteralmente volato via e mi ha lasciato con sensazioni molto forti alla fine. Un testo molto consigliato.


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