sabato 4 novembre 2017

RECENSIONE | "Storie fantastiche di gente comune" di Stefano Valente

Lettori! Tre recensioni in una settimana, cos'è questa storia? La verità è che si prospetta davanti a me un novembre molto pieno, dunque devo mettermi avanti con i lavori. Oggi parliamo di un libro particolare: Storie fantastiche di gente comune di Stefano Valente. Vediamo insieme i dati principali e poi parliamone più approfonditamente.

Storie fantastiche di gente comune
di Stefano Valente
Ed: Selfpublishing - 148 pagine
Brossura: 11.40 euro

Un eroe non è un impavido guerriero, un martire, o un conquistatore di consensi popolari. Un eroe è semplicemente una persona. Un eroe è il prescelto di se stesso, colui che compie una scelta per un bene a lui caro. Naturalmente, una scelta audace. Io, la Voce Narrante, canterò le gesta di tre eroi che hanno compiuto la loro scelta. Paolo, un militare devoto all'uniforme e fedele alla patria, che ha rinunciato al suo status di militare per inseguire il suo bene. Il secondo eroe è Chiara, un'affascinante ragazza dall'intelligenza fuori dal comune che, attraverso la ragione, vi condurrà in un viaggio fantastico tra nozioni scientifiche e colpi di scena. Infine c'è Matteo, un brillante avvocato che dovrà rimediare a un imperdonabile errore. Casi irrisolti, verità nascoste e false speranze comporranno la strada che Matteo dovrà percorrere fino all'attuazione della giustizia.
Molto bello!

Più che un romanzo, qui osserviamo la presenza di tre storie brevi che parlano, come dice il titolo, di "gente comune", Paolo, Chiara e Matteo, che svolgono lavori in apparenza normali i quali tuttavia si ritrovano a vivere vicende che di comune non hanno nulla e sono, appunto, fantastiche.

Partendo dall'inizio, sono rimasta molto contenta dell'uso del lessico e della grammatica. Si capisce che Valente ha un'ottima padronanza della lingua e dei tempi narrativi, il suo stile risulta così incalzante e piacevolissimo. In generale le frasi sono scorrevoli, non macchinose e scivolano via in fretta. Meno piacevoli sono state le espressioni inglesi: in una storia scritta da un italiano che si svolge in Italia non ne vedo davvero il senso e trovo che questo rallenti la lettura, perché ogni volta che ne si trova una l'istinto è di prendersi una pausa.

Mi piace molto la presenza di una Voce Narrante che si mescola a quella dei personaggi. Sul momento non sono riuscita ad entrare subito in questo ordine di idee, ma con lo scorrere delle pagine mi sono abituata e alla fine confesso che ho apprezzato molto questa scelta. Non mi era mai capitato di incontrare questo tipo di costruzione narrativa e mi ha fatto molto piacere!

Rispetto alla storia di Chiara, laureata in scienze farmaceutiche, e Matteo, avvocato di grido, nelle quali mi sono potuta immedesimare senza troppe difficoltà, più difficile è stato affrontare quella di Paolo. Se perderò seguito per questo, amen, ma devo confessare che sono poco toccata dal patriottismo. Non per scarsa fedeltà al paese, ma perché ho conosciuto troppi militari che si riempiono la bocca di grandi parole e quando viene il dunque sono delle mezze tacche. Chiaramente parlo con il massimo rispetto per la categoria, un mio caro amico sta facendo in questo periodo un periodo all'estero con l'esercito ed è una persona intelligente e matura, che ha compiuto la sua scelta con cognizione di causa e soprattutto senza rompere le scatole al prossimo, ma io non riesco in alcun modo a condividere tutto questo parlare di patria. Il militare è un lavoro come un altro, non vedo cosa ci sia da rimarcare. Mi fa venire in mente certi film statunitensi di secondordine: mi viene l'orticaria solo a parlarne. Per questo forse ho fatto molta fatica ad apprezzare la storia di Paolo, ma non è affatto scritta male, anzi, è allo stesso livello delle altre e nell'insieme risulta molto coesa con le seguenti.

Nell'insieme sono rimasta soddisfatta, soprattutto se si considera che si tratta di un libro d'esordio. Come ho già detto, Valente si dimostra padrone della lingua e anche della sua applicazione, pertanto sono convinta che andando avanti potrà solamente migliorare. Mi ha fatto molto piacere leggere il suo volume (purtroppo ho impiegato molto a cominciarlo per via di altri già in coda) e le ore che ho trascorso non sono affatto andate perdute. Quattro punti su cinque!

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