giovedì 17 maggio 2018

REVIEW PARTY | RECENSIONE | "Le donne di casa Blackwood" di Ellen Marie Wiseman

Buongiorno lettori! Bentornati, in questo umidiccio giovedì di metà maggio, tra un mobile Ikea e un antibiotico, voglio tenervi compagnia con una recensione: Le donne di casa Blackwood, romanzo di Ellen Marie Wiseman edito in Italia da Newton Compton. Vediamo insieme i dati principali e poi passiamo alla recensione!

Le donne di casa Blackwood
di Ellen Marie Wiseman
Ed: Newton Compton Editori - 384 pagine
Ebook: 2.99 euro - Copertina rigida: 9.90 euro

Una sera dell'estate del 1931 Lilly Blackwood intravede le luci abbaglianti del circo dalla finestra spiovente della sua camera da letto. Non ha il permesso di esplorare i dintorni della casa. Non è neanche mai uscita dalla sua stanza all'ultimo piano. Sua madre sostiene che sia per il suo bene e che le persone si spaventerebbero se la vedessero. Ma quella notte calda e stellata è destinata a cambiare ogni cosa: Lilly esce dalla sua prigione e si dirige verso il tendone del circo. Più di vent'anni dopo, la diciannovenne Julia Blackwood ha ereditato dai genitori la tenuta di famiglia e la casa adiacente. Per Julia, quello è un luogo di ricordi infelici, pieno di regole ferree e stanze proibite. Tornare lì dopo tanto tempo potrebbe aiutarla a liberarsi dai fantasmi del passato? Scavare a fondo tra i segreti di casa Blackwood porterà Julia a scoprire verità scabrose e tradimenti di cui si è macchiata la famiglia, perché la sua storia è intrecciata a quella di Lilly, in fuga per trovare la sua strada nel mondo duro, a volte brutale del Circo dei fratelli Barlow.


Meraviglioso!

Alzi la mano chi, alle parole "albinismo" e "circo Barlow", non ha pensato almeno per un secondo a The Greatest Showman. Nessuno? Benissimo, piccini miei, vedo che avete imparato da me. Comunque, tralasciando i miei soliti sproloqui che lasciano il tempo che trovano e smettendo di canticchiare This is me a labbra strette, passiamo alla recensione di questo libro particolarmente appassionante.

Si tratta di un romanzo introspettivo: è un viaggio che va all'interno della mente di alcune donne (e leggendo il titolo voi direte "ma va'??"), donne che per un motivo o per l'altro vedono in casa Blackwood non esattamente una casa, ma quasi un'entità. La casa diventa il denominatore comune per donne che in comune hanno solo l'ascendenza familiare, oltre che una serie di segreti ben custoditi e che devono rimanere tali. La Wiseman ci conduce su una strada che, oltre a un alone di mistero che circonda quelle verità così scomode a casa Blackwood, è fatta per lo più di sensazioni, emozioni che non sempre le protagoniste riescono a spiegarsi e che il lettore, dall'esterno, può forse comprendere meglio di loro.

Buona la scelta dei differenti POV che si alternano tra un capitolo e l'altro: certo, Martin ci ha abituati ormai da anni a questo andamento che ci fa saltellare da un personaggio all'altro, ma se consideriamo che la storia di Lilly e quella di Julia non si spiegherebbero a sufficienza se non fossero incastrate in questo modo, diciamo che la scelta diventa obbligata. Le descrizioni la fanno da padrone, questo è uno di quei casi in cui senza spendere abbastanza non si otterrebbe un buon risultato: per questa ragione mi ha ricordato a tratti Howards End di Forster, non tanto per le vicende che hanno poca attinenza, quanto per l'importanza del comparto descrittivo. Non si comprenderebbe la presa di casa Howard sui protagonisti senza di esse, così come non si comprenderebbe l'importanza di casa Blackwood sulla vita di queste donne.

Si tratta comunque di un romanzo corale, Lilly e Julia non sono sole nel comporre la trama e di questo sono stata contenta, per il fatto che le vicende di entrambe sono abbastanza drammatiche e senza l'intervento di molti altri personaggi il tutto sarebbe risultato un po' trito. In questo si vede la bravura della Wiseman, è stata in grado di limare quelle che sarebbero potute essere debolezze e renderle punti di forza del romanzo.

Le tematiche non sono semplici: la Wiseman parla di pregiudizio nei confronti del diverso, cosa chiarissima nel particolare caso di Lilly ma che potrebbe essere applicato anche a Julia, e delle difficoltà dell'abbandono e del rifiuto da parte di chi dovrebbe amarci. Si tratta di un tema oggettivamente inflazionato, utilizzato da tantissimi autori, e che avrebbe quindi rischiato di suonare ripetitivo. Trovo che l'autrice si dimostri in grado di parlarne in modo abbastanza nuovo, soprattutto per quel che riguarda Julia, perché nel suo caso in particolare la ragione di questo rifiuto è molto intangibile e dunque più difficile da rappresentare. La Wiseman in questo si dimostra molto brava e mi ha incuriosita parecchio per lo stile utilizzato nel trattare un tema non semplice.

Mi sono sforzata per cercare una ragione per non dare cinque punti pieni, ma onestamente non ne ho trovata nessuna. Perciò voglio dare a Le donne di casa Blackwood cinque punti, un libro ben scritto, piacevole e godibile da qualsiasi lettore per i diversi spunti di riflessione che offre. Complimenti all'autrice!

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