giovedì 29 marzo 2018

Spotlight on... #5 - Josephine Tey


Rubrica a cadenza casuale inventata da me in cui propongo
un autore su cui fare un breve focus.

Buongiorno, lettori! Oggi ritornano sul blog gli appuntamenti con Spotlight on..., una delle mie rubriche preferite! Abbiamo parlato di alcuni tra gli autori che amo di più ed oggi voglio continuare raccontandovi qualcosa di Josephine Tey, nome d'arte di Elizabeth Mackintosh, un'autrice che nel secolo scorso ha contribuito ad arricchire la letteratura mystery britannica.
Elizabeth (al centro) con le due sorelle. Fonte: www.josephinetey.net

Elizabeth Mackintosh nasce nel 1896 a Inverness, in Scozia. Figlia di un fruttivendolo e di un'insegnante, ha due sorelle più giovani e da subito si dedica allo studio presso la Inverness Royal Academy, per poi trasferirsi a Birmingham nel 1914 e continuare all'Anstey Physical Training College. Vista la sua preparazione fisica e motoria, si dedica in seguito all'insegnamento della ginnastica in numerose scuole in Inghilterra e Scozia fino al 1923, quando la madre si ammala. Ritorna allora a Inverness, dove rimane anche a seguito della morte della donna per occuparsi della casa e del padre.
La classe di Elizabeth durante una lezione di ginnastica

Questa è l'occasione in cui comincia a scrivere: il suo primo testo viene pubblicato nel 1925 sul Westminster Gazette sotto il nome di Gordon Daviot. Nei suoi romanzi emergono elementi che si richiamano direttamente alla sua esperienza scolastica: se prendiamo Miss Pym è inevitabile notare quanti riferimenti si trovino alla ginnastica femminile insegnata nelle scuole e il metodo di omicidio è ispirato direttamente ad un incidente avuto da Elizabeth durante il periodo dell'insegnamento.

Il nome d'arte, Josephine Tey, ossia quello con il quale è diventata famosa, era il nome della sua trisnonna. Con questo pseudonimo scrive numerosi libri gialli, molti dei quali hanno per protagonista l'ispettore di Scotland Yard Alan Grant. Un elemento interessante riguardo il personaggio di Grant emerge nel romanzo Sabbie Canore (The Singing Sands), ritrovato postumo: qui Grant è insicuro, quasi depresso e colpito da frequenti attacchi di panico, elemento nuovo dei detective letterari del periodo, di solito impavidi e tutti d'un pezzo; inoltre alcuni hanno visto in determinati passaggi del testo un'ambiguità sessuale del protagonista. Se pensiamo a quanto sia difficile, anche ora, accettare un protagonista apertamente omosessuale, possiamo immaginare che Josephine Tey sia una donna dalla mente aperta e innovativa.

Il 13 febbraio 1952, all'età di cinquantun anni, muore a Londra, a casa di sua sorella, per un cancro al fegato. La Mackintosh è una donna estremamente riservata e nessuno, tra gli amici e i parenti, è a conoscenza della gravità del suo stato di salute fino all'ultimo momento. Non avendo avuto marito né figli, molte delle sue proprietà, inclusi i diritti delle sue opere e la sua casa privata, vanno al National Trust dopo la sua morte.

Ciò che apprezzo molto dei suoi romanzi è l'ambientazione: il Regno Unito degli anni Venti/Trenta mi ricorda moltissimo i romanzi di Agatha Christie e ritrovare lo stesso clima nei libri di Josephine Tey mi fa sempre piacere, è un po' come ritrovare una parte di sé che si pensava fosse andata persa. Dalle sue opere sono state tratte rappresentazioni teatrali e, nel 1990, La figlia del tempo (Daughter of Times) viene nominato miglior romanzo giallo dalla Crime Writers' Association. Le sue trame sono ancora oggi perfettamente moderne, affrontano tematiche molto personali e attingono a piene mani dalla sua vita privata, mantenendosi attuali anche a distanza di quasi un secolo. Da amante del genere quale sono, non posso non ammirare molto la sua figura: pur avendo avuto una produzione limitata (rispetto alla Christie, ad esempio), amo molto i suoi libri - e non solo quelli con Alan Grant: ho apprezzato tanto The Privateer, mai tradotto in italiano ed estremamente godibile, una storia d'amore scritta da una persona razionale e sensibile.

2 commenti:

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    1. You know this is a book blog and not TripAdvisor, don't you?

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